Chiesa Parrocchiale di Sant’Ambrogio
LOC. TORRE DE’ PICENARDI L’attuale chiesa parrocchiale di Torre de’ Picenardi, dedicata al Vescovo milanese e dottore della Chiesa Ambrogio, fu ricostruita tra il 1710 e il 1724 sui resti di un precedente edificio sacro; a navata unica, si presenta oggi al visitatore come un piccolo gioiello ricco di arte e storia, soprattutto grazie alla sapiente committenza della famiglia dei marchesi Sommi Picenardi, residenti nel borgo torrigiano per oltre 600 anni, che nei secoli l’hanno continuamente arricchita di pregevoli opere d’arte.
Il presbiterio racchiude con due pregevoli balaustrate di manifattura bresciana l’imponente altare maggiore marmoreo e nell’abside, vera particolarità della chiesa, vi è collocata una pregevole ancona cinquecentesca dell’artista cremonese F. Pescaroli detto il Seniore contenente una rara e preziosa collezione di oltre 800 reliquie di santi e beati, collocata nell’anno 1799.
Innumerevoli i dipinti conservati nell’edificio sacro, dei 4 collocati in presbiterio il primo a destra è una preziosa tela veneta del ‘600 di Giacomo Negretti detto Palma il Giovane (1548/1628) raffigurante il martirio di S. Apollonia, il secondo a destra Santa Rosa da Lima con il bambino e due devoti ed è opera del pittore milanese Giuseppe Nuvolone (1619/1703), il primo a sinistra S. Francesco d’Assisi adorante l’ostensorio con 2 santi francescani di autore ignoto, e in fondo alla parete laterale sinistra la B.V. in Gloria con i Santi Cosma e Damiano, datato 1606 di attribuzione tuttora ignota.
Nella navata maggiore, il cui apparato decorativo attuale di volte e pareti risale alla metà dell’800, sono collocati i 4 pregevoli altari lignei seicenteschi con relative e pregevoli ancone, S. Maria delle Grazie e B.V. del Rosario a sinistra e S. Rocco e S. Giuseppe a destra. Al centro della navata è collocato il raro e prezioso organo meccanico “Franceschini 1855”, costituito da circa 1100 canne. In controfacciata si trova il grande dipinto settecentesco di scuola cremonese raffigurante il santo titolare della chiesa Ambrogio con il Cristo Trionfante, che fino al 1799 era la pala d’altare della chiesa.
Anche la sacrestia conserva preziose opere d’arte, la prima è la rarissima tela del cremonese Galeazzo Ghidoni (1582/1619) raffigurante il martirio di S. Giovanni Evangelista a Porta Latina, datata 1599; mentre sulle altre pareti sono presenti la seicentesca Resurrezione di Lazzaro e di fronte l’altra raffigurante la caduta di S. Paolo, di autore ignoto. Nella chiesa parrocchiale di S. Ambrogio riposano le spoglie mortali della Beata Elisabetta Picenardi (1428-1468) del terz’ordine dei Servi di Maria, illustre antenata dei marchesi omonimi che viene ricordata solennemente il 19 febbraio di ogni anno.